GIRADISCHI BRAUN PCS 52 E CON BRACCIO SME 3000 MOD. SHURE
Il vintage non sta tornado di moda, secondo il mio modesto parere, credo che iniziamo a renderci conto che la qualità costruttiva, oltre che sonica, degli apparecchi del passato, probabilmente è insuperata, forse insuperabile, in ogni caso ancora molto ben fruibile nei nostri impianti.
L'amico Francesco, milanese naturalizzato tedesco, vive da anni a Monaco di Baviera, tecnico di primo ordine, audiofilo ed intenditore di musica e di tutto quanto ruota introno al mondo dell'elettronica e dell'hifi, mi ha mandato questa dettagliatissima disamina di un giradischi prodotto dalla Braun firmato Dieter Rams, ai più sicuramente sconosciuto, ma che, alla stregua del Thorens TD124 ed i Garrard 301/401, condivide la trazione a puleggia, qui interpretata in un modo singolare. Lascio la parola a Francesco che ci illustra questo interessante giradischi del 1963.
Giradischi BRAUN PCS 52 E con Braccio SME 3009 modello Shure.
Vi presento questa rara combinazione di un unico proprietario entrata recentemente in mio possesso insieme ad una splendida accoppiata di Marantz (USA) Preamplificatore Model 7 e Finale Model 6.
BRAUN, (allora con sede a Francoforte sul Meno) iniziò il suo percorso nell'hifi nei primi anni '60 avvalendosi della direzione del reparto Design del famoso Dieter Rams. Con il loro chiaro posizionamento, che si rivolgeva ad un pubblico elitario, era considerata la High End del momento.
- I giradischi della serie PC 5 (dal 1961 fino al 1966).
Trazione : Questa serie si avvaleva della complessa combinazione cinghia e puleggia.
Erano gli anni dove Thorens, con la famiglia del TD 124, rappresentava il riferimento e BRAUN cercò di superarne i valori di misura utilizzando motori migliori e trasferendo con un sistema puleggia/cinghia il moto al piatto.
La puleggia era interposta tra il motore e l'asse della cinghia.
Questo schema che rappresenta un doppio disaccoppiamento meccanico, che garantiva una figura di rumble dichiarata che si trovava 41db sotto la consueta soglia di misura.
Il motore Pabst, molto più raffinato dell’E50 utilizzato sul Thorens TD 124, rappresentava il tocco di raffinatezza della casa di Francoforte che collaborava con Elac per i suoi giradischi.
E ‘doveroso ricordare che anche PE (Perpetuum Ebner) con il modello PE 33 ai tempi offriva un giradischi che utilizzava lo stesso principio del TD 124, ovviamente ad altri prezzi, essendo il telaio in lamiera stampata e non in pressofusione di leghe di alluminio.
Per fare capire meglio la situazione nel 1961, potete considerare i seguenti prezzi di listino:
- Thorens TD 124 : DM 920 (con braccio BTD 12, mobile in teak e cappa);
- Braun PC5 : DM 978 (senza testina);
- PE 33: DM335 (senza testina).
Il mio esemplare: Braun PCS 52 con braccio SHURE (SME 3009).
A giudicare dalla data letta sul condensatore di rifasamento del motore parliamo del 1964.
Il braccio montato di serie dalla BRAUN e’ uno stupendo SME 3009, versione con canna pesante da 12,5 grammi, riempita di legno di balsa per ridurre le vibrazioni, lame in metallo, shell rimuovibile.
Perchè marchiato SHURE? Perchè negli anni 60 la Shure creò cooperazioni commerciali con i marchi tedeschi potenti, non solo per le capacità produttive, ma soprattutto per i consolidati valori distributivi e di marketing.
Il piatto: dal peso di 3 kg, è composto da una pressofusione di zinco rifinito con leggera cromatura, appoggia su un contro piatto che ruota ancora oggi senza problemi e rumori di sorta su boccole di bronzo sinterizzate.
Il mobile: è rigido, nessuna sospensione.
Il Motore: uno splendido esemplare di “apst Außenlaüfer” e viene disaccoppiato dal sotto telaio con 3 gommini.
Per fornirvi un ordine di idee circa il valore di questo motore invito gli interessati a cercarlo in rete: alla data attuale viene scambiato tra i 250 € (privati) ed almeno 450 € (professionisti).
Chi possiede un Thorens TD 124/3 con tale motore, riesce a far lievitare il valore del suo oggetto almeno del 30%.
Außenlaüfer: cosa significa?
Semplicemente rotore esterno, o meglio una massa rotante maggiore che garantisce una coppia migliore in termini di forza e di costanza.
Dobbiamo rammentare che ai tempi non esistevano ancora servocontrolli a transistor o meglio ancora, al quarzo; quindi la costanza della velocità, veniva garantita unicamente mediante l’utilizzo di masse adeguate.
Il restauro del giradischi e le sue fasi:
1) Aspetto esterno: fortunatamente il mio esemplare è pari al nuovo, perfetto, mai capitata una esperienza simile.
Mobile (laccato semiopaco!) non presenta graffi o angoli smussati;
la cappa in puro plexiglass , altrettanto.
Il tappeto di gomma, purtroppo non potrà essere riutilizzato, è secca con macchie ed i soliti trucchi per rivitalizzare la gomma, non hanno funzionato.
2) Impianto elettrico: ovviamente tutto da rivedere, nuovo condensatore per il motore, nuovo condensatore antidisturbo sullo switch di accensione.
3) Meccanica: smontaggio del motore, controllo lubrificazione e pulitura dell’asse, sostituzione dei gommini di disaccoppiamento (40 anni di pura gomma di origine vegetale).Puleggi a: forte fonte di pensieri.
Pur operando da Monaco di Baviera e neppure tramite colleghi, sono riuscito a trovare una sostituzione che garantisca un coefficiente di morbidezza pari al nuovo. Ho montato una puleggia sacrificata da un altro modello di Braun, ma i valori di rumble – anche se solo per 2 DB - ne risentono.
4) Braccio: smontaggio con pulita generale, sostituzione delle pagliuzze dello shell, controllo dello stato della guaina dei cavi di segnale, nuovi gommini per la base SME, controllo del lift e della riserva di silicone, fortunatamente l’inserto di gomma sul contrappeso non mostra segni di cedimento e rimane originale.
5) Cablaggio Audio: la mia prima opzione era quella di fare 2 buchi nel retro del mobile per montare delle belle prese RCA ed il collegamento di massa.
Questa soluzione non rappresenta assolutamente la migliore resa sonica e relativa affidabilità nel tempo.
Ciò implica troppe interruzioni meccaniche, troppe saldature sul percorso del segnale, eventuali effetti dovute ad ossidazioni di diversi metalli ed altri spiacevoli effetti fisici. La migliore soluzione rimane il cavo diretto braccio-preampli phono....punto.
Ho scelto dei cavi con la stessa capacità prevista da SME in origine, identica lunghezza, corredato da ottimi connettori RCA della Neutrik.
6) Massa: questo argomento è molto delicato e complesso, rammento che “massa” e “terra”, rappresentano 2 valori ed entità diverse tra loro.
Partendo dal presupposto che il cavo di rete è ora dotato del cavo giallo dedicato alla terra secondo le norme VDE (ricordiamo che lo chassis del giradischi è in metallo…) , devo assolutamente evitare dei loop di massa che si possono instaurare con quella del giradischi (del braccio quindi) e le elettroniche al quale verrà connesso.
Non intendendo gestire ronzii di varia natura ho deciso di dotare il giradischi di uno switch che mi permetta di eliminare il collegamento di potenziale a terra.
Nella foto qui sopra in compagnia del suo amplificatore totalmente a valvole CSV13 con tubi ECC83 Telefunken, fabbrica di Ulma. Altro capolavoro di casa BRAUN, date un'occhiata anche dentro con la foto qui sotto.
Qui di seguito un particolare interessantissimo, la possibilità di scegliere l'ingresso giusto (curve in funzione dei differenti standard dell'epoca) per la testina rapportata alla parte pre-phono di questo bellissimo amplificatore BRAUN CSV-13 una raffinatezza dell'epoca.
Foto dell'epoca che ritraggono sia il giradischi che l'amplificatore, presentati come una coppia indissolubile e di grande qualità.
Come detto, queste cose negli anni '60 erano l'hiend del momento.
Ma come suona e quale testina montare ?
Un giradischi non dovrebbe suonare, ma unicamente funzionare, fare il suo lavoro di trasformare dei movimenti meccanici in segnali elettrici.
Teoria di gran fascino, ma sappiamo bene che nel mondo della audiofilia, ogni componente provvede a dare il proprio “ tocco” che ci allontana i concetti teorici dalla realtà.
Ad essere pignoli - ma limitando la noia teorica. - non si può definirlo giradischi, ma sistema di lettura, perché così strutturato:
- mobile
- perno di rotazione del piatto
- tappetino di appoggio .
- motore ed altri elementi di trasferimento del moto
- sospensioni di disaccoppiamento
- braccio
- testina
- collegamenti elettrici di segnale.
La fantasia di molti audiofili è ricca di altri dettagli, ma diciamo che in questa sede non parleremo di conchiglie al legno di Cocobolo, piedini magici, filtri di rete, oli magici , etc etc….
Partendo dall’elemento che apporta maggiori differenze soniche, dobbiamo quindi deciderequ ale sia la testina più adatta a sfruttare al meglio la macchina “gratta vinili” che ammiriamo sullo scaffale del nostro salotto.
Iniziamo con chiarire che il BRAUN PC 52, non è un giradischi raffinato.
Con le loro pulegge, assi di trasferimento, rulli e tecnologia degli anni 60, non lo sono neppure i Thorens TD124, i Garrard 301/401, Lenco L75 ed aggiungo anche gli EMT (attrezzi da lavoro nel Broadcast) ed altri strumenti simili recentemente scoperti dagli audiofili.
Chi volesse dotarsi di tale sistema per ascoltare le finezze di un disco ECM con i tocchi di Keith Jarrett e le sfumature di Jack De Jonette riprodotti a livelli sonori da appartamento, meglio che si rivolga altrove:
un nuovo Thorens a cinghia o un Linn LP12 sono sinceramente più silenziosi, più ricchi di micro dettagli e di una tridimensionalità più consona.
Chi invece è alla ricerca di una allegra porzione di dinamica da godere anche con vecchie stampe già largamente zappate nei decenni precedenti, allora ha giustamente compreso quali saranno i sapori della trattoria che propone la cucina della nonna.
Proseguendo con la teoria , giusto ricordare i valori in gioco:
- Braccio con massa di 12,5 grammi
- 9 pollici di lunghezza ed antiskating a pesetto.
- Bilanciamento del peso statico.
- Cavo di segnale di 1,15 metri, con 18 pf / metro.
La mia scelta cade su 3 testine MM ed 1 MC.
- Shure M44/7 (MM)
- Audio Technica M91 (MM)
- Audio Technica VM95 (MM)
- Denon DL 103 .( Moving Coil)
SHURE
Volendo rispettare anche l’aspetto Vintage della situazione, ritengo che un esemplare originale ristabilisca la situazione degli anni 60, montata sullo shell dello SME, inoltre, offre una scelta stilistica coerente e stupenda.
Alcuni saranno scandalizzati a leggere lodi di una testina utilizzata dai DJ ma possiede cedevolezza, livello di uscita ed impedenza adatta alla situazione.
AUDIO TECNICA AT 3600 e simili.
Alla data attuale (maggio/2025) costa meno di 40 €.
Oggi non esiste una testina con un rapporto qualità prezzo migliore.
Se non trovate la M44 della SHURE, questa offre le stesse caratteristiche e per suonare i vecchi dischi offrirà grandi soddisfazioni.
AUDIO TECNICA VM95.
Bassa cedevolezza, 4 mV di uscita (elevatissima !), montaggio semplice, prezzo intorno ai 60€ per la versione ellittica. La gamma della casa offre una flessibilità di utilizzo esemplare, sostituendo lo stilo con la versione Shibata, si potranno avere testine per diversi utilizzi (la ellittica per i dischi “da battaglia” e la Shibata per gli acquisti Audiophile ..)
DENON DL103
Se avete l’ambizione di esplorare il mondo Moving Coil, con 400/450€ vi garantirete un pezzo di storia.
Si tratta di un modello a bassa cedevolezza, puntina sferica, grande dinamica ma con i grandi handicap di una uscita molto bassa -0,25 mVolt, accoppiata ad una impedenza interna di soli 14 Ohm. La combinazione di questi 2 fattori aumenta la criticità di utilizzo del sistema, gioia e dolori delle Moving Coil che obbligano il posizionamento del giradischi molto vicino alle elettroniche (siano essi trasformatori o pre pre amplificatori elettronici) ed una attenzione alla capacità ed impedenza dei cavi - fono - di collegamento.
Senza queste precauzioni si rischia di possedere un costoso sistema che suona peggio di una MM da 30 € e, nei casi peggiori, essere accompagnati da ronzii ed interferenze radio poco gradevoli.