AUDIO ALCHEMY DAC DDE V.3 & UNITA' ANTI JITTER DTI V.2

Nel dominio del digitale, il marchio audio alchemy ha occupato negli anni 90, un posto preminente.

Poco conosciuto ai piu', il costruttore statunitense e' diventato famoso tra gli appassionati, per la realizzazione di convertitori, unita' anti-jitter ed interfacce digitali per l'ottimizzazione dei flussi, ma anche per una serie di preamplificatori e finali ancor piu' rari da reperire nei nostri mercati europei, ma sempre realizzazioni degne di attenzione e rispetto.  

Ho posseduto questa coppia dac e unita' anti-jitter alla fine degli anni 90, nell'epopea del cd e del digitale che aveva gia' soppiantato il giradischi.

Nella ricerca del suono piu' analogico possibile, per non far rimpiangere le armoniche ed il calore del vinile, molti costruttori si sono resi conto, dopo qualche anno, che il digitale suonava bene, ma era freddo, mancava quel qualcosa che per decenni aveva dato il giradischi e cosi' e' iniziata la sperimentazione nella ricerca di rendere il suono digitale piu' armonico e dolce, piuttosto che algido ed analitico.

Erano gli anni di wadia, vimac, e.a.d., kinergetics research, ma anche dei piu' grandi audio research, mark levinson, krell, etc.

Anni in cui venivano fuori nomi come burr&brown e analog devices, mentre la Philips, che aveva inventato di fatto il cd, perfezionava i mitici chip TDA1541 nelle varianti s1 ed s2 (silver crown) spingendosi alle codifiche mono-bit o delta-sigma.

In questo affollato panorama di marchi e di idee, appare l'audio alchemy che si accaparra subito la simpatia di molti audiofili, anche quelli con minori disponibilita' economiche con il dac in the box, una realizzazione cheap di un convertitore che pero' aveva ottime risposte in termini sonici. 

Visto il successo di queste prime realizzazioni, nelle molteplici varianti e variazioni, l'audio alchemy passa a produrre un apparecchio piu' spinto, il dde v.3, oggetto di questa recensione, subito affiancato da uno strano apparecchio (per l'epoca), una unita' esterna cosi' detta, anti-jitter, la dde v.2. meglio conosciuta come "the jitter killer!"

L'insieme di questi due piccoli oggetti, alimentati esternamente da trasformatori comunque sovradimensionati, in seguito implementati da un sistema di alimentazione superiore, era il top della produzione audio alchemy e vi posso dire serenamente che e' una delle migliori cose "digitali" che ho mai avuto modo di ascoltare.

In seguito vennero prodotte anche le versioni "pro" di questi due leggendari apparecchi.

Tanto mi piacquero che riuscii a trovare, a fatica, la relativa meccanica per formare il sistema completo.

Nel frattempo, crescendo il successo ed il consenso mondiale, il marchio produsse anche alcuni cd player integrati ed alcune meccaniche, tra cui la audio alchemy dds 3.

Il trittico era un vero sistema digitale top ed il suono che se ne ricavava era davvero qualcosa di unico, specialmente utilizzando al meglio le possibilita' di connessione offerte, prima fra tutte l'innovativa i2s che separava il flusso di dati da quello di jitter (oltre alle classiche ottica toslink, elettrica bnc o xlr bilanciata 110ohm aes/ebu). 

Notare nella foto qui sotto il layout costruttivo del dde v.3.

al centro il chip della Pacific Micronics pmd100 che consente la decodifica degli HDCD (high definition compact disk)

L'architettura e' un classico 20bit con chip d'ingresso Crystal cs8412-cp, una coppia di convertitori Analog Devices ad1862n con lo stadio d'uscita realizzato completamente a discreti a bassissima impedenza ed alta corrente, un circuito molto raffinato ad ancor meglio progettato. 

Il dac dde v.3 nel 1996 costava oltre due milioni delle vecchie lire ed aveva tra le altre cose, anche la possibilita' di diventare un pre, con apposito telecomando con tanto di indicazioni led sul pannello frontale.

Sia il dac che l'anti-jitter hanno l'inversione di fase da 0° a 180°, cosa sofisticata quanto utile, raramente presente su unita' di conversione anche piu' blasonate e costose.

Ancora oggi questa coppia, unita ad una buona meccanica puo' dare un suono di alto livello, regalando grandi soddisfazioni con una spesa attuale, tutto sommato sostenibile in rapporto al risultato che se ne ottiene.

Altamente consigliata!