WADIA DIGIMASTER X.32

Quando si pensa al digitale non può non venire subito alla mente il nome WADIA, leader del settore dei convertitori, dei CD player e delle meccaniche CD da oltre 30 anni, Wadia nasce infatti negli Stati Uniti, precisamente nello stato del Winsconsin nel 1988.

Il marchio americano ha nel suo palmares molti devices che sono passati alla storia dell'hifi e che sono stati e rimangono un vero e proprio riferimento.

E' questo il caso del convertitore Wadia Digital 2000 decoding engine, un mostruoso dac a tre telai di cui potete leggere la mia recensione nella relativa scheda.

Il dac oggetto di questa recensione è il "piccoletto" della famiglia Wadia, ma non per questo è un prodotto mediocre.

Si presenta con un aspetto molto minimal, solo tre piccoli tasti rotondi e qualche led che indicano lo stato di funzionamento, la frequenza campionata, l'inversione della fase e l'ingresso digitale selezionato.

Le dimensioni sono generose pur in un apparecchio slim line, il pannello frontale è realizzato in uno spesso alluminio ben spazzolato con il logo Wadia in bella evidenza.

Il pannello posteriore, altrettanto semplice ma di gran qualità, offre le uscite analogiche L e R con ottimi connettori placcati in oro, due rca della stessa qualità per gli ingressi digitali coassiali ed un ingresso ottico.

La vaschetta IEC con tanto di fusibile a vista finisce la descrizione del back panel dell'X.32 che vanta comunque un peso di quasi 6 kg.

Una nota per far meglio comprendere la qualità di questo oggetto è l'utilizzo di ben 16 brugole per fissare il coperchio, 5 su ogni lato e 6 sulla parte superiore. In quegli anni non si badava a spese e le economie non si facevano nemmeno su cose banali come questa.

L'interno non sorprende ed è in perfetta linea con l'esterno, ordine e pulizia anche qui dominano la scena, un bell'alimentatore toroidale, lontano dal circuito principale alimenta il tutto, i cablaggi sono curatissimi, specialmente quelli degli ingressi e delle uscite. Nella semplicità si nota lo studio e la qualità sia del progetto che della componentistica.

Pur fermandosi ai canonici 44.1 e 48.0 khz, ancora oggi questo dac può regalare ore di musica mai affaticante, se collegato ad un cd player od anche ad un moderno streamer che sarà si dotato di chip di conversione più moderni e dalle risoluzioni estreme, ma la musica che si ottiene utilizzando questo X32 di Wadia è di altissima qualità.

Esistono due versioni di questo convertitore, la prima ha i tasti quadrati e le scritte oblique mentre la più recente ha i tasti tondi e le scritte orizzontali come quello oggetto di questa recensione. Altra differenza tra le due versioni sono i connettori degli ingressi digitali coassiali, nella prima versione in BNC nella seconda in RCA, invariato l'ingresso ottico toslink.

Nel mio impianto attuale lo uso come ulteriore dac per il cd player Electrocompaniet EMC1 collegato con cavo coassiale da 75ohm e per lo streamer Hifi Rose RS150B collegato con cavo ottico.

Devo dire che le differenze di ascolto sono abissali tra i tre dispositivi ma il calore e la precisione del Wadia, nel suo range di azione, è imbattibile.

Più lo ascolto e più mi innamoro del suo suono, ha oscurato completamente il dac Sabre di ultima generazione a bordo dello streamer Hifi Rose RS150b, c'è maggiore dinamica, maggiore spazio tra gli strumenti ed una profondità che invece il Rose tende ad appiattire. Incredibile, non lo avrei mai detto.

Anche l'ascolto di un cd, utilizzando l'Electrocompaniet come player (con il suo dac interno) e come meccanica, collegata al Wadia X32 è incredibile come il suono si rinnova e sembra uscire dai diffusori con maggiore forza, in tutte le direzioni senza perdere il fuoco il dettaglio e la più volte detta "dinamica"......davvero spaventosa, rispetto a questi mei due apparecchi lontani oltre un ventennio tra di loro ed ancora più lontani dal Wadia. 

Che se ne dica le unità di conversione del passato, come i Burr&Brown, gli Analog Devices, i TDA1541 di Philips o gli Ultra Analog regalano una musica più dolce senza mai affaticare, cosa che invece avviene, almeno per le mie orecchie, con i nuovi Sabre, AKM, Wolfson, etc. 

Lunga vita ai dac vintage!

SPECIFICATIONS: 

Decoding software: DigiMaster.

Resampling rate: 32x.

Resolution: 18 bits.

Power bandwidth (–3dB): DC–20kHz.

Pass band ripple: none (monotonic).

CPU power: 36-MIPS (Million Instructions Per Second).

Inputs: two coaxial S/PDIF (Sony/Philips Digital Interface Format), one EIAJ optical fiber.

Input sampling rates supported: 44.1kHz, 48kHz.

Math resolution: 36-bit.

Output buffer: monolithic "sledgehammer" with 400mA peak output current and 1300V/µs slew rate.

Output level: 8dBV at full modulation.

Channel isolation: >110dB at 1kHz.

Inter channel phase error at 10kHz: <0.5°.

Enclosure: 16-gauge steel.

Power consumption: 30W standby, 45W operation.

Dimensions: 17" W by 2.5" H by 13.5" D.

Weight: 12 lbs - ca. 6kg.

Manufacturer: Wadia Digital Corporation, 511 Second Street, Hudson, WI 54016. Tel: (715) 386-8116. Web: www.wadia.com.

Dopo questa esperienza, meravigliosa, sono passato al Wadia Digital 2000 (foto qui sotto) di cui potete leggere la relativa recensione qui link.

NOVEMBRE 2023

 

Anchhe questo dac che sembrava essere definitivo, cede il passo ad un suo fratello più piccolo, ma solo di dimensioni, perchè il suono è immenso e meraviglioso se non addirittura superiore. Vi invito a leggere la mia recensione della versione di questo dac X32 chiamata Wadia PRO, una versione molto interessante, completamente bilanciata con tutti gli ingressi possibili. Cliccate su questo link: Wadia PRO