HIFI ROSE RS150B

MARZO 2022

Con l'arrivo dell'integrato HIFI ROSE RA-180 ho deciso di sostituire l'eccellente Cocktail Audio X45pro per prendere questo top di gamma della stessa casa coreana dell'amplificatore, il Rose RS-150B.

Addio manopole, addio pulsanti e addio lettore cd integrato, questo apparecchio è praticamente un full touch screen con un bellissimo display da 14.9", telecomandabile dal suo remote control o da apposita app per iOs e Android.

Mancando il lettore cd per il ripping, mi sono dotato di un comune masterizzatore (cd/dvd) usb esterno da pc per poter caricare, quando serve, qualche cd, anche se in questo contesto lo streaming puro è assolutamente d'obbligo. A differenza del Cocktail Audio che avevo "imbottito" con oltre 1000 album, qui mi viene più facile e familiare accedere alle varie piattaforme tra cui Tidal, Quobuz, Spotify, Amazon Music etc. e lasciare l'hd ssd interno per il momento vuoto, in attesa di riversarci il backup fatto dell'altro device. 

Questo Rose RS150B è molto bello, sia da acceso che da spento, si presenta come un monolite dal peso di circa 13 kg, costruito senza economie, con l'utilizzo di alluminio di grande qualità lavorato dal pieno e finito in nero opaco (c'è anche la versione silver) con questo display panoramico da 14.9" che quando si accende incanta per la bellezza, la luminosità, la definizione e la ricchezza delle informazioni che fornisce.

Personalizzabile in ogni aspetto, dalla forma delle icone ai valori di luminosità, dai livelli di uscita alla selezione degli ingressi, tutto tramite touch screen che emula sul display addirittura la vista esatta del pannello posteriore, consentendo di apportare tutte le modifiche possibili visualizzandole direttamente.

Possibilità di connessione in ingresso ed uscita infinite. Uscite analogiche bilanciate xle e sbilanciate rca (con valori di uscita modificabili), ingressi e uscite in formato usb, ottico, coassiale 75 ohm, aes/ebu xlr 110 ohm, hdmi (anche ARC), I2S, etc. Livello qualitativo dei connettori altissimo. Sul fondo dell'apparecchio si trova una porta che consente l'inserimento di un hd ssd sataIII fino a 8 tb. E' anche possibile usare il suo controllo di volume utilizzandolo come preamplificatore o addirittura come all-in-one se connesso a diffusori amplificati.

Che siano radio web, che si acceda alle piatteforme di streaming o che si consulti la propria libreria musicale, l'RS150B da la possibilità di visualizzare le informazioni in vari modi, dall'elenco semplice alle icone piccole a quelle grandi, oltre questo, per ogni file riprodotto viene indicato il bit-rate, la frequenza di campionamento, il tipo di file ed ovviamente titolo del brano, l'artista e la durata.

All'inizio ci vuole un pò per entrare nella sua logica ma, una volta capito diventa davvero piacevole da usare, pur rimanendo un apparecchio molto, ma molto complesso.

Connesso alla rete, tramite wifi o meglio ancora via ethernet, bisogna creare un account specifico sul sito Hifi Rose per poter sfruttare tutte le facilities offerte tra cui il Rose Tube una specie di YouTube Music con accesso gratuito dove ascoltare e soprattutto vedere musica!

Ovviamente si deve connettere il Rose al TV tramite un cavo HDMI ed il gioco è fatto.

Altra particolarità di questo incredibile apparecchio è quella di emulare sul grande display, vu-meter di ogni forma, colore e tipologia, si va dal McIntosh al Proton (questo in foto qui sopra) dal Rose che riproduce un frontale simile all'ampli RA180 a tanti altri che ci si stanca a provarli tutti.

Divertente e simpatica questa funzione come quella dei vari orologi a tutto display, anche qui dalla tipica sveglia anni 70 alle valvole nixie passando per una miriade di quadranti analogici e digitali.

Sembra un giocattolo ma non lo è, è invece un apparecchio che, al di la di questa apparenza ludica, nasconde una tecnologia di avanguardia, con la conversione basata sul nuovissimo chip DAC di riferimento ESS Technology SABRE ES9038PRO, in grado di raggiungere risoluzioni audio elevatissime, con supporto PCM 32 bit/768 KHz e DSD512 nativo (22.5792 Mhz) e MQA (Master Quality Authenticated) nativo.

Il Rose RA-180 è dotato di un'alimentazione sovradimensionata che utilizza un trasformatore toroidale ad alte prestazioni, realizzato su specifiche Hifi Rose con un sistema composto anche da un circuito di livellamento con caratteristiche di rumore ultra-basso, grazie ad una tripla schermatura, progettato per ridurre al minimo il rumore in ingresso dalla sorgente di alimentazione, insomma, un sistema all'avanguardia sotto ogni aspetto.

Basta guardare dentro per capire di che pasta è fatto questo moderno ed incredibile streamer.

Dal punto di vista sonico, posso fare il paragone con il suo predecessore il Cocktail Audio X45pro che per tre anni mi ha servito fedelmente.

Il Rose è un pò più moderno del Cocktail ma la vera differenza risiede nella modalità di utilizzo, manopole e tasti per il Cocktail e full touch screen per il Rose. Per il resto gli apparecchi fanno le stesse cose, con percorsi e app diverse ma lo scopo finale così come i risultati sono gli stessi.

Il suono anche è simile in quanto montano entrambi chip Sabre e pertanto con le dovute proporzioni la timbrica è la stessa. Il Rose è più votato all'audio/video mentre il Cocktail nasce per un'impiego più audiophile, ma ciò non toglie che il suono sia ad altissimo livello in tutti e due i casi.

Messo a confronto diretto con il cd player Electrocompaniet EMC1 utilizzando lo stesso brano sia da file che da cd, livellati i valori di uscita il Rose appare più dettagliato e dinamico mentre il lettore cd rimane un po più caldo e rotondo ma anche più impreciso.

Due suoni diversi, belli entrambi nelle loro differenze, dove il Rose spicca per modernità e dinamica.

Pur essendo abbastanza informatizzato, ho faticato non poco a mettere nella mia rete questo dispositivo, ma soprattutto per renderlo non solo visibile ma fruibile e gestibile dal mio computer da cui poi poter trasferire i files musicali e fare i relativi backup. L'aiuto sul bel forum della Polaris Audio che distribuisce in Italia tra laltro i prodotti Rose e Cocktail Audio mi ha aiutato in parte, la vera svolta l'ho avuta consultando le FAQ sul sito coreano della Hifi Rose (per fortuna parzialmente in inglese) dove grazie ad un tutorial sull'argomento ho capito come creare un account sulla mia rete con tanto di user ID e password per accedere al cuore dell'RS150B e poterlo "farcire" di musica. L'indirizzo IP di questa macchina dovrebbe essere per tutti 192.168.1.242 ma se si scrive questa stringa nella barra degli indirizzi lo trova ma non si accede, bisogna mettere davanti al comando questi due caratteri: \\ e poi 192.168.1.242 così che si apra una finestra classica di accesso con credenziali (user ID e password) ed il gioco è fatto.

Prima di questo dal menù del Rose bisogna attivare tuttii protocolli di rete che di default sono inattivi e creare i detti ID e psw.

Credo che il futuro dell'hifi e dell'hiend debba passare per forza da questi apparecchi innovativi che tendono all'implementazione ed unificazione di varie funzioni, mantenendo un altro livello sonico e qualitativo.

Oggi con un apparecchio come questo ed una coppia di diffusori amplificati tipo ATC o Genelec, si può costruire un impianto audio di livello assoluto, gestibile da un telecomando unico o da app per smartphone e tablet.

SETTEMBRE 2023

 

Ad oltre un anno di utilizzo, una amara considerazione (ovviamente personale):

 

Pensavo che i chip ESS Sabre a bordo di questo apparecchio, come peraltro sul Cocktail Audio X45pro, macchine comunque nell'ordine dei 4/5000,00 Euro, fossero quanto di meglio la tecnologia della conversione D/A di oggi potesse offrire. E' bastato fare una banale prova utilizzando il Rose come meccanica, lasciandolo sempre connesso con le sue uscite analogiche al preamplificatore, collegandolo ad un dac Wadia X32 perchè mi crollasse addosso come un macigno la consapevolezza che oggi, almeno questi devices, non suonano, musicalmente parlando, come quelli di qualche tempo fa. Una amara constatazione che mi ha portato a fare upgrade dall'X32 all'immenso Wadia Digital 2000 e poi successivamente ad un dac rarissimo quanto ben suonante, il Wadia PRO. Oggi il Rose è relegato a pura meccanica, sempre connesso anche in analogico al buon pre Threshold T2, ogni tanto ripeto i confronti per essere sicuro di quanto appena asserito ed ogni volta è una conferma, la conversione digitale/analogica di 35/40 anni fa di Wadia batte 10 a 0 l'unità di conversione a bordo de Rose RS150b. Provare per credere. 

Se dovessi acquistarlo oggi sicuramente prenderei la nuova meccanica ROSE RS130 di cui potete leggere tutto sul web cliccando sul link.

Sono convinto che oltre ad essere una sensazione molto personale, sono pur sempre un nativo analogico, evidentemente questo suono così dettagliato, a tratti freddo, senza anima, a me non piace, ma ne comprendo i motivi. Oggi la fruizione della musica, a parte per noi dinosauri dell'hifi, viene gestita prevalentemente da diffusori bluetooth, cuffie e cuffiette, anche queste bluetooth, soundbar, etc. Difficilmente entrando in una stanza di un ragazzo ma anche di un trentenne troveremo un impianto hifi come da vecchia accezione e la musica si è dovuta adattare a questa moderna modalità di ascolto. A tal proposito ho scritto un articolo, poi pubblicato anche sulla rivista AF Digitale proprio su questo argomento di cui aggiungo il link qui di seguito:

Musica liquida e alterazione digitale: i sospetti dell'esperto - AF Digitale

GENNAIO 2024

 

Ha vinto il Rose, non riuscendo a comprendere la sua complessa logica oltre a non apprezzare il suo suono, ho deciso di tornare al Cocktail Audio e questa volta all'X50pro della serie Reference, ovviamente senza dac interno di cui potete leggere tutto cliccando QUI!.