MARTIN LOGAN AERIUS i

Maledetto il giorno che le ho vendute......!!!!

Molte volte si sottovaluta quello che si possiede, lo si capisce solo quando non lo si ha più, oppure, quando viene sostituito da qualcosa che nelle aspettative dovrebbe essere meglio, ma che puntualmente delude.

Questo mi è successo, ma non importa, fa parte comunque delle esperienze che dobbiamo fare per raggiungere la pace dei sensi (difficile per un audiofilo).

Ma veniamo a questo modello di Martin Logan;

non è il top della gamma, anzi, è proprio l'entry level nel mondo della casa americana, ma non per questo è un diffusore economico o mediocre.

Ripeto, oggi che non l'ho più lo rimpiango e lo rivaluto enormemente.

Suona con tutto, da amplificazioni da 10 watt a valvole fino ai 300 watt a mosfet, con la stessa autorevolezza, con lo stesso dettaglio e soprattutto con la stessa immensa e precisa scena sonora che si forma da subito davanti all'ascoltatore, alla prima nota riprodotta.

Sono alte poco più di un metro e quaranta, larghe 27 cm. e profonde 35 cm. nella parte basse che contiene il woofer da 8" a corsa lunga con sospensione in gomma. 

Pesano circa 25 kg. l'una e per questi motivi sono facilmente inseribili negli ambienti domestici e facilmente trasportabili.

Alla fine ingombrano come un diffusore da pavimento convenzionale oppure uno con lo stand, ma l'effetto scenico qui è di gran lunga più bello.

Le Aerius che vedete in queste foto, sono la versione "i", "improved" che, a differenza delle Aerius normali, hanno l'aggiornamento delle elettroniche e, cosa molto importante, si spengono da sole, in assenza di segnale, dopo pochi minuti.

Questa è una gran cosa perchè oltre a non lasciarle alimentate, allunga la loro vita ed evita che si accumuli la polvere, richiamata dalle tensioni elettrostatiche che si generano attorno al pannello quando è attivo.

Il tutto è comunicato da un led rosso alla base del diffusore, dietro la griglia metallica che protegge il woofer. Come arriva il segnale le Aerius i si accendono, pochi minuti dopo che abbiamo spento l'impianto o anche è finito il programma musicale che stavamo ascoltando, si spengono.

Questa caratteristica, non di poco conto su un diffusore elettrostatico, consente di allungare enormemente la vita dei pannelli, stimata normalmente in oltre 20/30mila ora di ascolto continuato.

La Aerius normale (non improved) ha infatti gli interruttori di spegnimento/accensione sul pannello posteriore che invece come vedete, sono assenti nella versione "i".

Oltre questo, anche i connettori posteriori per il bi-wiring/bi-amping sono di migliore qualità e posti al centro del pannello posteriore del diffusore mentre nelle Aerius prima serie, sono nell'angolo in basso, molto vicini tra loro e molto vicini alla vaschetta iec di alimentazione.

Molti pensano che sia un problema avere questi diffusori per il rischio pannelli, ma l'operazione di sostituzione delle membrane in mylar costa intorno ai 300,00 euro e da altri 15/20 anni di vita e di buon suono a questi meravigliosi e sorprendenti diffusori.

Come ho detto in apertura, le ho date via per la solita smania di cambiare, ma mi sono pentito quasi subito. Il loro suono è veramente incredibile per la somma che le si paga, oggi tra i 1000 ed i 1300 euro, se in buone condizioni.

La scena è ampia e profonda, il dettaglio e la precisione lasciano sbalorditi, pensando che la riproduzione del medioalto è affidata ad un pannello curvo di ridotte dimensioni.

Il basso è affidato, come detto all'inizio,ad un woofer a corsa lunga in cassa chiusa da 20 cm. lo scollamento tra il pannello ed il trasduttore conico non si sente affatto, complice un bel lavoro realizzato dal crossover che limita al massimo le perdite di incrocio tra la sezione elettrostatica e quella dinamica.

La prima volta che le ho ascoltate, ho messo un mio cd di riferimento, Christoper Cross Live al Carlyle di New York, una jam session improvvisata nel famoso locale di Manhattan, inciso in modo eccellente, specialmente la chitarra del riccioluto Chris e la sua inconfondibile voce.

Il dettaglio e la precisione lasciano incantati, è un diffusore che non stanca e, come detto, non ha alcuna difficoltà o predilezione particolare per suonare, gli va bene tutto, dai pochi watt degli amplificatori a valvole, meglio se in classe A, fino ai 250 watt dello stato solido, data l'efficienza medioalta di 90/91 db.

Non avendo aperture posteriori per l'accordo del woofer, si potrebbero quasi tenere prossime alla parete di fondo, ovviamente bisogna tener conto che come tutti i pannelli, sono bipolari, ossia, suonano tanto davanti, quanto dietro, e questo fatto rende importante la parete posteriore che di riflesso, ci rimanda il suono prodotto posteriormente dal diffusore.

Io le ho tenute a circa 50 cm dalla parete di fondo ed il risultato era eccellente.

Necessitano comunque di una precisa messa a punto dell'angolo di inclinazione per ottenere nel punto di ascolto, il massimo risultato.

A tal proposito nel manuale sono dedicate molte pagine all'importanza del loro posizionamento in ambiente.

Anche l'isolamento da terra è fondamentale, la Martin Logan fornisce dei piedini molto scadenti e brutti, da questo punto di vista, il mio consiglio è di fornirvi di Spikes, anche Martin Logan (costosissimi) oppure dei piedini isolanti ad esempio della SoundCare (di cui vi parlo nella sezione Accessori di questo sito).

Il basso si asciuga, diventa più preciso, la cassa non interferisce più con l'ambiente ed anche il pannello che riproduce il medio-alto, risulta più definito e preciso. 

Io ho curato anche il cavo di alimentazione, ma non credo che sia così influente il suo intervento, mentre è molto sensibile al biwiring o al biamping. Io ho fatto molti esperimenti in questo senso e devo dire che cambia notevolmente la dinamica della riproduzione quando il diffusore è bi-amplificato correttamente oppure anche bi-cablato da un unico finale o amplificatore integrato.

Un diffusore bello da vedere, sempre moderno, si inserisce senza fatica nei nostri ambienti, dando un tocco di esoterico e di magico, specialmente per chi non è abituato a vedere diffusori di questo genere (amici, parenti, etc.) facendo la sua bella figura nel salotto di casa o nella nostra sala audio.

Mi sento di consigliarlo fortemente a chi è in procinto di cambiare diffusori contemplando una spesa dell'ordine dei 1000 euro.

Non credo che esista qualcosa che suona meglio e che è anche così bello da vedere spendendo questa somma.

Vi rimando alla recensione delle Martin Logan Odyssey che ho acquistato qualche tempo dopo aver venduto questi meravigliosi diffusori, di cui ho ritrovato, migliorato, il suono, lo stile e la incredibile scena.

FEBBRAIO 2022

A distanza di tanti anni torno in casa Martin Logan con il top di gamma degli anni 90, le Quest nella versione Z. Qui potete leggere la relativa entusiastica recensione: Martin Logan Quest Z