JAMO REFERENCE R909 II^ PARTE

LA STORIA CONTINUA DA JAMO REFERENCE R909 I^ PARTE:

11 dicembre 2018 - finalmente eccole a casa mia, dopo un mese di attesa, purtroppo, venendo dalla Francia, sono incappate nelle cruente manifestazioni e scioperi organizzate dal movimento dei "gilet gialli" in questo caldo dicembre europeo.

Devo ringraziare il simpatico e professionale venditore Ming, titolare del negozio M & la Musique che trovate su facebook e su ebay, ma anche il corriere DHL per la estrema professionalita', insomma, oggi verso le 11:00 della mattinata e' arrivato il camion con la sponda idraulica e mi ha scaricato il palet da 189 kg. per quasi due metri cubi di imballo.

Dopo un lavoro faticoso per tirarle fuori che non sto a descrivere, eccole al caldo, posizionate e pronte a rimpiazzare le JBL 4365. 

Una bella faticata, togliere le JBL (86,2 kg. l'una) e posizionare queste (63 kg. l'una) non e' stata proprio una passeggiata, ma alla fine, eccole piazzate al loro posto, pronte a deliziarmi con le loro caratteristiche uniche. 

Ho iniziato distanziandole di soli 50 cm. dalla parete di fondo e gia' il suono era preciso e completo, poi sono passato al metro, consigliato dal manuale, ma ho perso un po di corpo, cosi' mi sono fissato a 60/65 cm. dalla mia parete di fondo che comunque e' una parete trattata con fonoassorbente da 5 cm. poi intonacato e verniciato come il resto della casa ed ultimamente sonorizzato con pannelli Vicousics.

Perfetto! scena, corpo, dettaglio e profondita', c'e' tutto. 

Sono bellissime, molto piu' belle dal vivo che in foto, quattro minacciosi woofer da 15" (38 cm.) ti guardano pronti a scalpitare per riprodurre le note piu' gravi.

Sono un vero oggetto di design fuso ad un know-how specifico che si traduce nella realizzazione commemorativa per i 40 anni del marchio Jamo, con un diffusore che passera' alla storia se non per le sue caratteristiche soniche, per l'originalita' del progetto. 

La prima impressione e subito positiva, togliere una studio monitor con tromba, super tweeter ed un woofer da 38 con doppio accordo reflex in una cassa da oltre 100 litri e mettere al loro posto un dipolo, completamente aperto, con tweeter a cupola, midrange a cono e due woofer da 15" (38 cm.) liberi, e' un bel cambiamento!

La paura era quella di perdere presenza sulle basse frequenze ed invece, complice forse il mio ambiente, questa presenza c'e' ed e' prefetta, elegante e raffinata, senza code o sbavature, non si sente il vento prodotto dal reflex precedente, ma arriva un impatto micidiale che sbatte contro la cassa toracica, 4 woofer da 38 cm. a corsa lunga con sospensione in gomma, inclinati a dovere verso il punto d'ascolto, ne spostano di aria!!

L'effetto e' sensazionale, quasi incredibile pur non avendo il cabinet.

Basso e basta, senza i suoi effetti collaterali.

Il medio alto e' probabilmente il migliore che ho mai ascoltato, di una raffinatezza ed una setosita' incredibili, mai affaticante, preciso, dettagliato, senza essere tagliente o sibilante.

Devo dire che i due componenti, il tweeter Scan Speak Revelator con cupola da 2,5 cm ed il raffinato midrange da 15 cm di produzione Seas con magneti in magnesio, sono quanto di meglio la produzione danese abbia mai sfornato ed in questo contesto, si esprimono meravigliosamente. 

Abituato ormai da due anni al sistema a tromba, pensavo anche qui di perdere qualcosa ed invece tutt'altro, la scena e' ferma e credibile, con buona profondita' e nel fuoco si fatica a capire da dove provengano i suoni, a dimostrazione di un progetto che ha tenuto conto di un baffle infinito curvo, liscio (lacca pianoforte) ed una inclinazione dello stesso che concorrono al formarsi di un vero e proprio palco davanti all'ascoltatore, a patto di far convergere decisamente i due diffusori verso il punto di ascolto, cosi' come peraltro caldamente consigliato dal manuale.

I quattro woofer da 15" (38 cm.) come nella migliore tradizione, sono in carta trattata, molto rigidi nella parte di cono, hanno la sospensione in gomma con una bella escursione, il cestello e' in rigido magnesio con quattro doppi bracci ed i gruppi magnetici sono ben dimensionati, bellissimi da vedere in quanto cromati e resi piacevoli alla vista per il fatto che il diffusore puo' essere lasciato completamente aperto, senza le sue coperture di protezione in tela.

Ho passato l'intera giornata ad ascoltare i miei brani preferiti e cosi', dalle 11 di mattina che sono arrivate, alla sera a mezzanotte passata, non mi sono nemmeno reso conto del tempo che trascorreva, in un crescendo di apprezzamento e felicita' per aver trovato, dopo tanti anni di ricerche e di attesa, questo particolarissimo diffusore che posso assimilare per suono e carattere, alla Diesis Caput Mundi.

Ma il suono di questo genere di diffusori a dipolo, pur appartenendo alla categoria dei dinamici, assomiglia moltissimo a quello ottenuto con diffusori planari, da me tanto amati, infatti in passato ho avuto le Audiostatic DCM5, le Martin Logan Odyssey e le Aerius i oltre alla Magneplanar MGIII/a.

La base che sostiene i diffusori e' realizzata in pesantissima e spessa ghisa ove e possibile mettere anche le punte fornite, la tavola curva in medite da 5 cm di spessore che ospita i quattro altoparlanti, finemente laccata nero pianoforte, e' sostenuta e rinforzata da un braccio in acciaio a doppia faccia fissato da brugole all'interno del quale scorrono i cavi dei singoli trasduttori.

Sempre nella base e' nascosto e schermato il prezioso crossover e sono posizionati immediatamente sopra di esso, i magnifici connettori rodiati che consentono il doppio cablaggio o la bi-amplificazione del diffusore.

Tutto trasmette un senso di solidita' ed opulenza, posso confermare quanto detto nella relativa prova di Audio Review del 2006, ossia che questi diffusori valgono molto di piu' di quanto costano.

In effetti, visti i materiali, l'impegno profuso nel ricerca e nello sviluppo del progetto, la qualità assoluta degli altoparlanti, 12.000,00 Dollari, (10.000,00 Euro) di listino, pur essendo tanti, non sono nulla se messi a confronto con tanti altri diffusori, piu' convenzionali, di costo doppio o triplo, a volte difficile da giustificare.

Jamo e' un colosso danese che produce diffusori dal 1966, oggi passato alla Klipsch in quanto il loro primo mercato da sempre sono stati gli U.S.A.

A titolo informativo la parola Jamo e' l'acronimo di Jacobsen e Mortensen, i due patron e progettisti della casa a cui si deve anche questo capolavoro.

Jamo nel 1978 aveva gia' prodotto e venduto piu' di un milione di diffusori e nel 2006, per il 40° anniversario dalla fondazione (1966), e' stato presentato questo diffusore che ha stupito ed incantato le mostre di Monaco hiend e Chicago C.E.S. di quell'anno.

 

Ma passiamo all'ascolto.

Le voci sono riprodotte in maniera encomiabile, ripeto, la sezione medio-alta ha una grana ed una classe che non avevo mai sentito prima, se non da diffusori planari, come Magneplanar o Audiostatic. 

Il basso, pur avendo muscoli da vendere, rimane asciutto senza sbavature, anche questo molto prossimo ai diffusori a pannello o ibridi, non si discosta molto dalle Martin Logan, diffusori che ho avuto ed amato, proprio per questa loro caratteristica di naturalezza e non invadenza. 

Alimentero' presto questa recensione non appena avro' rimesso il secondo finale Swiss Physics model 6a ed avere un poderoso bi-amping capace di oltre 500 watt per canale di potenza e corrente in classe A pura.

Sono certo che le Jamo gradiranno, in quanto hanno una capacita' di sopportare potenze estreme, tra i 550 watt continui e gli 800 di picco.

 

Gennaio 2019

  

In questo mese di prove ed ascolti mi e' capitata l'occasione di acquistare un integrato, se cosi' lo possiamo definire, che desideravo da tempo, l'ASR Emitter 1  per il quale vi rimando alla relativa recensione. devo dire che pur avendo la stessa potenza dei finali Swiss Physics model 6a appena tolti, questo mostro tedesco, essendo molto piu' dotato in corrente, regge meglio il confronto con la necessità di pilotaggio delle Jamo R909, che ora si esprimono maggiormente sulle basse frequenze.

Essendo un amplificatore a mos-fet, mantiene la raffinatezza ed il calore tipico delle valvole, ma con la riserva di corrente generata dall'enorme alimentatore, tipica dei transistor che garantisce un controllo ed un dominio della scena incredibili.

 

Febbraio 2019

  

Tutto confermato al cubo ora con la versione Exclusive a tre telai dell'Emitter 1 appena inserita nel mio impianto che ancor meglio soddisfa la fame di qualita' e di corrente di questi incredibili diffusori......

Ma l'apice di soddisfazione e di conferma che questo e' un diffusore meraviglioso mi e' arrivata dall'inserimento in impianto del mio buon vecchio Audio Innovations the First, un amplificatore finale stereo a valvole da soli 7,5 watt per canale che non immaginate con quanta autorevolezza e soprattutto con che classe pilota queste Jamo R909!

Non c'e' storia, sono costretto nuovamente a tornare alle valvole, credevo che con questo diffusore avrei avuto problemi con cosi' pochi watt ed invece, i problemi, ammesso che siano problemi, ce li avevo con i 290 dell'Emitter che pur nella sua regalita' di miglior integrato al mondo, probabilmente, rispetto ai magici tubi 6b4g del First mk1, deve abdicare ad un suono piu' veloce, immediato ed emozionante sin dalle prime tacche di volume.

Maggio 2019

 

Arriva sua maestà - KONDO Souga

Anche se poco adatto a questi diffusori, a maggio, sempre per il mio compleanno, decido di farmi un bel regalo ed arriva il Kondo Souga ed inizia un altro calvario.

Da un integrato come l'ASR Emitter passando ad un finale di questa classe ho subito dovute cercare un pre che si adattasse e la scelta e' caduta inizialmente sull'Audible Illusions Modulus 3 a valvole, poco dopo rimpiazzato dal pre Classe' model Six a stato solido.

Che dire, le Jamo anche con gli 8 watt del Kondo si esprimono al meglio regalando armoniche inattese.

Esperienze davvero notevoli, il Kondo e' la cosa migliore che ho avuto modo di ascoltare alla mia veneranda eta', davanti, di poco, all'Audio Innovations the First ma che da un punto di vista dello stress dovuto ai continui spostamenti, vendite, permute etc. mi hanno portato ad una decisione drastica, quella di disintossicarmi per un po e per far questo, sono passato ad un impianto monomarca, tutto Mcintosh che, per certi versi, con la ragguardevole potenza del finale MC462 ha animato, come mai prima d'ora, le mie adorate Jamo R909 che hanno gradito molto il nuovo apporto di corrente e potenza.

Maggio 2021

 

Dopo un anno e mezzo passato con il finale Mcintosh MC462, mi sono reso conto che questi diffusori soffrono della presenza dei trasformatori d'uscita tipici dei Mac e così, complice la prova fatta insieme ad un amico con un Krell in classe A di notevole potenza, mi sono messo alla ricerca di un finale più adatto alle esigenze di questo meraviglioso diffusore.

E' cos' che è arrivato il Krell FPB300cx che finalmente ha liberato l'energia che queste Jamo possono esprimere e per la prima volta posso dire di aver sentito dove possono arrivare, se bel pilotate.

Non è solo un problema di potenza o di corrente, ma l'insieme di queste due componenti fondamentali per far esprimere un diffusore tutto sommato non così facile da pilotare, come potrebbe sembrare.

TRADUZIONE (MACCHEROONICA) DELLA RECENSIONE DELLA RIVISTA INGLESE WHAT HIFI CHE GLI ASSEGNA 5 STELLE!

 

Perchè la maggior parte dei diffusori sono scatole rettangolari?

Le scatole fermano l’energia sviluppata dalla parte posteriore degli altoparlanti facendo perdere buona parte del messaggio musicale che non riesce ad arrivare alle nostre orecchie.

Il motivo risiede nel fatto che e’ molto piu’ semplice per i produttori costruire diffusori a scatola rettangolare.

per ovviare all’inconveniente delle energie interne non espresse, molti sistemi hanno delle porte anteriori o posteriori da cui far uscire l’energia prodotta dalla corsa del woofer nel senso opposto al punto d’emissione (sistemi bass reflex).

Per le reference 909, gli ingegneri della Jamo hanno tolto completamente il cabinet, lasciando solo un grande baffle, ben rifinito, spesso 43 mm. e molto rigido in cui hanno montato due woofer da 38 cm, un midrange da 15cm. ed un tweeter da 25mm.

Tutto sostenuto da un enorme e bellissimo braccio in acciaio che sostiene tutto l’insieme partendo dalla base del diffusore in cui e’ contenuto il crossover e dove sono posti i connettori per i cavi di potenza.

Questo specifico design ed un peso di 63 kg. per diffusore, rende le Jamo R909 estremamente stabili.

Le Jamo sono molto facili da collocare in ambiente.

Sicuramente avrete sentito che hanno problemi con l’interazione della stanza in cui suonano, questo e’ vero, ma in parte, l’importante e’ non attaccarle completamente alla parete di fondo e soprattutto, inclinarle molto bene verso il punto d’ascolto, creando un perfetto triangolo il cui vertice sono le vostre orecchie.

Questi diffusori sono “grandi” e capaci di un basso ricco e definito, con un medio alto dettagliato che nell’insieme danno una sensazione “live” della performance. per ottenere il miglior risultato le Jamo r909 necessitano di corrente e potenza ma soprattutto di qualita’, perche’ restituiscono esattamente quello che gli viene dato, per questo vanno abbinate a sistemi di amplificazione e sorgenti top.

 

Verdetto:

Le Jamo r909 sono diffusori audaci ed unici con un suono che va molto oltre il loro costo.

pro

Un grande, potente suono, esente dai soliti effetti negativi dei diffusori convenzionali con un basso pieno ed eccellente dettaglio

contro

non esattamente small e non proprio economiche.

QUI SOTTO L'ENTUSIASTICA PROVA DI AUDIO REVIEW DEL 2006

R909_OM.pdf
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R909_CUT_SH.pdf
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R909_CATALOG.pdf
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La migliore e più completa recensione delle Jamo R909:

 

https://6moons.com/audioreviews/jamo/909.html

 

Upgrade definitivo che ha regalato ancor maggiore precisione e scena, oltre alla parete posteriore trattata con pannelli Super Bass Extreme di Vicoustics, è ottenuto con gli isolatori IsoAcoustics Gaia I a cui relativa recensione vi rimando cliccando sul link.

CONTINUA.....come diceva il grande Corrado Mantoni......"e non finisce qui....."

GENNAIO 2022

 

...infatti il racconto continua con l'epilogo di questa bella storia di amore e musica. L'esuberanza e classe del Krell hanno si fatto suonare come mai prima d'ora le Jamo, ma allo stesso tempo ne hanno messo in evidenza il limite del posizionamento in ambiente, al quale sono obbligato, troppo vicino alla parete di fondo.

Il manuale delle Jamo, un po come per tutti i diffusori, consiglia almeno un metro dalla parete posteriore e due metri da quelle laterali.

Essendo un dipolo, questa regola andrebbe rispettata, ma a volte seguire queste regole alla lettera è difficile in ambito domestico dove ci si confronta con spazi di vita ed anche com mogli poco propense.

Purtroppo le Jamo le ho molto vicine alla parete e come detto in apertura il Krell, facendole suonare molto di più, ha reso insostenibile se non insopportabile la presenza di frequenze basse stazionarie che non riescono a defluire dalla parte posteriore, creando un fastidioso rimbombo anche a volumi non particolarmente alti.

Da qui la decisione di passare, o meglio, tornare ad un diffusore planare ibrido, nello specifico il Martin Logan Quest Z.